PROGETTO: "A SCUOLA DI LIBERTA'"A scuola di libertà è un progetto che intende affrontare, in collaborazione con la redazione di Ristretti Orizzonti diretta dalla Sig.ra Favero Ornella, i problemi della legalità e della devianza attraverso la reale testimonianza di detenuti o ex detenuti e di coloro che lavorano quotidianamente a stretto contatto con loro. "Un uomo d’affari con la 24 ore, un avvocato che accompagna la figlia a scuola, un operaio che dipinge pareti, un bambino che tiene in mano il filo del suo aquilone, una madre che spinge un passeggino, una coppia che sorride, un’altra madre che si accarezza il pancione...è tutto ciò che vedo camminando per le strade della mia città. Mi fermo ad osservarli, sorridono contenti per questi piccoli gesti di quotidianità. |
LEGGE 71/2017: SEGNALAZIONE EPISODI DI BULLISMO O CYBERBULLISMO
L'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto ha predisposto un modello attraverso il quale si possono segnalare eventuali episodi di bullismo e cyberbullismo a scuola, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 71/2017. La segnalazione può essere effettuata dalla vittima oppure da un compagno, da un genitore o da un insegnante, compilando il modulo allegato e consegnandolo alla Prof.ssa Alice Campagnaro (referente Legalità, bullismo e cyberbullismo). |
PROGETTO LEGALITA' 2.0
Fonte normativa di riferimento: Linee guida del Ministero previste dal c. 16 art.1 della Legge 107/2015.
ANNO SCOLASTICO 2017 - 18
GIORNATA DELLA LEGALITA' (24 maggio) Gli allievi delle classi 5ABTS, 2BBIO e 1ABIO sono stati coinvolti dalla prof.ssa R. Virga in un percorso di educazione sulla legalità attraverso la conoscenza di fatti ed eventi mafiosi che hanno marchiato le pagine di storia del nostro Paese. Le stragi di Capaci e di via D'Amelio, le inquietanti esecuzioni nei confronti degli oppositori di Cosa Nostra, gli intrecci consolidati tra Stato e potere mafioso, le infiltrazioni nelle amministrazioni, negli appalti, nei colletti bianchi, hanno dato vita a profonde riflessioni che, tradotte attraverso video ed elaborati scritti e grafici, hanno evidenziato eroi e servitori dello stato. |
Incontro sulla “PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE” del 25.1.2018 Esperienza significativa quella vissuta dai ragazzi del triennio degli Istituti all’interno di un percorso finalizzato, attraverso la presenza di prestigiosi formatori intervenuti, a rimuovere le cause, ad individuare strategie, nonché riabilitare coloro che abusano e oltraggiano la figura femminile. Prof. A . Perchinunno
ANNO SCOLASTICO 2016 - 17
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LEGGE 71/2017: INCONTRO CON L'ARMA DEI CARABINIERI
Nella mattinata del 27 aprile presso l'Aula magna dell' Istituto Meucci, si è realizzato un significativo incontro tra circa un centinaio di allievi e il Comando dei Carabinieri di Cittadella, rappresentati dal Maggiore dott. Saccomanno e dal Luogotente Lago. La trattazione dettaglia della legge 71 del 2017, attraverso un'attenta partecipazione e costruttivo dialogo, ha permesso ai ragazzi di formarsi e prendere coscienza delle azioni configurabili in atti di bullismo e cyberbullismo, della necessaria consapevolezza di navigare responsabilmente in rete, delle conseguenze derivanti dal mancato rispetto della dignità della Persona umana. Esprimiamo un sentito ringraziamento per la sensibilità, competenza e per il prezioso e fondamentale contributo dell'Arma dei Carabinieri alla continua formazione e diffusione della "Cultura alla Legalità". La referente del Bullismo e cyberbullismo: Prof.ssa Perchinunno Anna Maria |
SOPRAVVIVERE AI SOCIAL In conformità a quanto stabilito dalla recente legge n. 71 del 29 maggio 2018 "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", il 21 novembre 2017 nell'Aula Magna dell'Istituto Meucci-Fanoli gli alunni di ben 8 classi hanno partecipato all'incontro educativo sul corretto uso del Web, dal titolo "SOPRAVVIVERE AI SOCIAL - Rules of survival in a city", con un esperto-formatore sig. Andrea Paro. L’intento, come ha sottolineato la docente referente dell’istituto prof. Perchinunno Anna Maria, è stato quello di responsabilizzare gli studenti ad un uso corretto della Rete, rendendoli capaci di gestire le relazioni digitali soprattutto in aree non protette, nonché adottare azioni e strategie mirate alla sicurezza in Rete che scongiurino forme subdole e pericolose di discriminazione e offesa alla dignità della Persona umana. La metafora della grande metropoli di Rio de Janeiro, adottata dall’esperto, attraverso l’eterogenia dei suoi milioni di abitanti, la descrizione di quartieri culturalmente e commercialmente allettanti, affiancati a quelli particolarmente rischiosi, la cui percorrenza necessita l’adozione di misure di sicurezza per l’insita pericolosità, si è efficacemente prestata a tradurre l’elefantiasi mondo digitale, le sue innegabili e crescenti opportunità, la città enorme di Internet con i suoi quartieri immensi e amorfi, in cui si può cambiare facilmente identità, spesso più precarie e vulnerabili, insieme agli innumerevoli rischi propri di “agorà” insidiose e sconosciute, che generano decisioni e scelte irresponsabili, che spesso violano norme sulla privacy, provocando sofferenze e inganni nei confronti del prossimo. La referente del Bullismo e cyberbullismo: Prof.ssa Perchinunno Anna Maria |
BULLISMO E CYBER BULLISMO
cosa sono, cosa non sono, prevenzione e suggerimenti.
COS'E' IL BULLISMO Il termine bullismo deriva dalla parola inglese "bullying", mentre nelle lingue scandinave il termine utilizzato è "mobbing", anch'esso entrato ormai a far parte del nostro linguaggio comune per definire le prevaricazioni tra adulti in ambito lavorativo. E' una forma di oppressione, psicologica o fisica, ripetuta nel tempo, peerpetuata da una persona - o da un gruppo di persone - più potente nei confronti di un'altra persona percepita come più debole. |
"La vignetta riportata è un gradito omaggio dell'umorista Eugenio Saint.Pierre alla prof.ssa Perchinunno quale condivisione sul contrasto alle forme di violenza giovanile." |
COSA NON E' IL BULLISMO
Una prima categoria di comportamenti non classificabili come bullismo è quella degli atti particolarmente gravi, che più si avvicinano ad un vero reato.
Attaccare un coetaneo con coltellini o altri oggetti pericolosi, fare minacce pesanti, procurare ferite fisiche gravi, commettere furti di oggetti molto costosi, compiere molestie o abusi sessuali sono condotte che rientrano nella categoria dei comportamenti antisociali e devianti e non sono in alcun modo definibili come "bullismo".
Allo stesso modo, i comportamenti cosiddetti "quasi aggressivi", che spesso si verificano fra coetanei, non costituiscono forme di bullismo: i giochi turbolenti e le "lotte", particolarmente tra i maschi, o la presa in giro "per gioco" implicano una simmetria della relazione, cioè una parità di potere e di forza tra i due soggetti implicati e una alternanza dei ruoli prevaricatore-prevaricato.
COS'E' IL CYBER BULLISMO
Cyber bullismo, ovvero come rovinare una persona su Internet. E' un fenomeno di mobbing molto grave che consiste nell'invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms, in chat o su facebook per molestare una persona per un lungo periodo. Viene così danneggiata la reputazione delle vittime in breve tempo in una comunità molto ampia. Spesso i genitori e gli insegnanti che solitamente non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti, ne rimangono a lungo all'oscuro.
"La vignetta riportata è un gradito omaggio dell'umorista Eugenio Saint.Pierre alla prof.ssa Perchinunno quale condivisione sul contrasto alle forme di violenza giovanile." |
I "cyberbulli", (spesso un "branco"), sono persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel quartiere o in un'associazione, ma possono essere anche persone conosciute solo via internet attraverso social networks e che si nascondono dietro profili falsi (fake) o, come nel caso del famigerato Ask, sono anonimi. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro attraverso minacce e offese che possono consistere in: diffusione di immagini imbarazzanti e/o compromettenti, diffusione di false dichiarazioni sulla vita personale, esclusione da gruppi online, appropriazione ed utilizzo di password e account di posta elettronica o social network. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita di fiducia in se stesso, stati di ansia e di depressione, fino al suicidio come riportato dalla cronaca giornalistica. Per il cyberbullo virtuale è più facile mantenere l'anonimato o almeno una certa distanza, può attaccare senza rivelare il proprio nome, può ferire senza dover temere una reazione. |
NOTE DI PREVENZIONE DEL CYBERBULLISMO
- Trattare i dati privati propri e altrui in modo critico e con la massima sensibilità
- essere consapevoli che se si forniscono indicazioni personali o si pubblicano immagini su blog, reti sociali o forum si è potenziali bersagli
- mantenere un comportamento rispettoso (netiquette), evitando di postare dati e informazioni sensibili sul proprio profilo (p. es. foto imbarazzanti o troppo discinte)
- curare solo amicizie personali e proteggere la sfera privata mediante criteri d'impostazione sicuri
- i genitori possono sostenere i giovani dando loro i consigli qui illustrati e discutendo con loro su quali conseguenze può avere il loro comportamento in rete e cosa significa il cybermobbing per le vittime. va inoltre segnalato che i bulli sono perseguibili penalmente.
A casa:
- Instaurare con i propri figli una comunicazione improntata alla fiducia, interessandovi a come utilizzano i media e discutendone con loro.
- Fatevi spiegare in che cosa consiste il fascino dei media per loro o quali sono le loro paure.
- Ogni tanto controllare i contenuti postali su Internet dai vostri figli. Concordare fin dall'inizio con i figli in che modo accompagnarlo nel suo utilizzo dei media digitali. Man mano che crescerà vostro figlio vorrà decidere sempre più spesso cosa mostrarvi e cosa no. Accettate questo fatto e, un poco alla volta, date più libertà a vostro figlio. Ma allo stesso tempo segnalategli chiaramente che siete a sua disposizione se ha bisogno di voi.
A scuola:
- Assumere un atteggiamento chiaro che incoraggia gli alunni a segnalare un problema.
- Prevedere procedure standardizzate per affrontare casi concreti, in modo che gli insegnanti siano istruiti per l'intervento.
IDEE PRECONCETTE PIU' DIFFUSE
- In fondo, è solo una "ragazzata".
- Fa parte della crescita, è una fase "normale" che serve a "rafforzarsi".
- Chi subisce le prepotenze dovrebbe imparare a difendersi.
- Le caratteristiche esteriori della vittima rivestono un ruolo fondamentale.
- E' un fenomeno proprio delle zone più povere e degradate, è più diffuso nelle grandi città, nelle scuole e nelle classi più numerose.
- Deriva dalla competizione per ottenere buoni voti a scuola.
- E' manifestato da chi ha una bassa autostima e al di là delle apparenze è ansioso e insicuro.
COME REAGIRE AL CYBERBULLISMO?
Misure immediate
- Non rispondere assolutamente al bullo online, ma chiedere aiuto ai propri genitori o a un altro adulto di fiducia.
- Gli adulti devono ascoltare attentamente e mantenere la calma: il profilo del cyber bullo va bloccato e segnalato al network sociale o al forum.
- Salvare sul computer il materiale che può fungere da prova (per esempio screenshot, conversazioni in chat e immagini) e subito dopo, se possibile, cancellare o far cancellare dal gestore della piattaforma tutti i contenuti in rete.
- Se sono coinvolti compagni di scuola, i genitori dovrebbero rivolgersi agli insegnanti e, laddove presente, allo psicologo scolastico per valutare se sporgere denuncia presso la polizia.
Misure a medio e lungo termine
- Non rimproverate o colpevolizzate vostro figlio, ma segnalategli che lo aiuterete e lo proteggerete.
- Create un'atmosfera che trasmetta sicurezza a vostro figlio.
- Cercate di ottenere una visone d'insieme: che cosa è successo? Chi è coinvolto? Quale ruolo è stato assunto da vostro figlio?
- Essere pazienti, le vittime hanno bisogno di tempo per raccontare quello che è successo.
Fonte: M. Letizia Capparucci - pedagogista clinico - Praxis Macerata - per AGe Corridonia (25 febbraio 2018)
BULLISMO E CYBER BULLISMO |
INFORMARE, CONDIVIDERE, COINVOLGEREUno spazio di visibilità e trasparenza che evidenzia impegno, sensibilità e disponibilità nella realizzazione di varie progettualità formative che docenti e allievi del nostro Istituto hanno realizzato per prevenire e contrastare i diffusi fenomeni di violenza, anche giovanile, di corruzione e illegalità di cui è spesso intrisa la nostra società. La referente per la legalità, bullismo e cyber bullismo |
POLIZIA DI STATO: APP YOUPOL PER CONTRASTARE IL CYBER BULLISMOL’App YouPol è operativa in tutte le province italiane. Dopo una prima fase in cui l’applicazione era operativa solo nelle maggiori città, ora le segnalazioni per episodi di bullismo o riguardanti lo spaccio di droga si possono effettuare da tutto il nostro Paese. Video di spiegazione per l'uso della app YouPol della Polizia di Stato per la denuncia di atti di bullismo e cyber bullismo |